Attività culturali inclusive

Sono numerose le iniziative socializzanti, sia di nicchia che di richiamo per la cittadinanza, che realizziamo in diversi contesti. Oltre a utilizzare gli spazi del Podere Canova durante la bella stagione per eventi ricreativi, musicali e culturali all’aperto, nel corso dell’anno ci rivolgiamo anche ad altre realtà del territorio, come Centri Sociali o spazi civici, per occasioni particolari, inoltre partecipiamo alla gestione di due suggestive location, il ‘Provvidone’, in via Sammarina 36 a Castel Maggiore e la ‘Casa di Tina’, in via di Corticella 6 a Bologna. Si tratta di due case, una di campagna e una di città, messe a disposizione delle associazioni di familiari e utenti della Salute Mentale per attività gruppali di socializzazione.

Il Ventaglio di ORAV APS fin dalla sua nascita si ispira alla filosofia del ‘fare insieme’ e lavora in rete con associazioni del CUFO (Comitato utenti Familiari Operatori) con cui condivide la volontà di impegnarsi concretamente in co-progettazioni col Dipartimento di Salute Mentale di Bologna. Partecipa quindi ai programmi PRISMA, PACo e Recovery Collegepre valentemente organizzando azioni di ambito culturale, come i gruppi di lettura e di scrittura, o corsi di formazione per utenti e caregiver. Per un triennio è stato anche capofila del progetto sperimentale co-gestito con il DSM-DP per la diffusione nei servizi psichiatrici della funzione degli ESP (Esperti nel Supporto fra Pari)..

Oltre a ciò il Ventaglio collabora con il DSM-DP nella definizione di percorsi individuali personalizzati, finalizzati all’autonomia lavorativa e abitativa. Il riconoscimento dell’attitudine al lavoro e l’attribuzione di responsabilità sono il primo passo per restituire dignità alla persona. Il podere Canova è la nostra ‘palestra’ in questo senso. Altrettanto importante è l’abitare. Per questo abbiamo partecipato fin dal 2012 al progetto dell’Istituzione per l’Inclusione Sociale e Comunitaria ‘Don Paolo Serra Zanetti’, progetto attualmente gestito dal settore Welfare del Comune di Bologna, che ci ha permesso per tutti questi anni di disporre di tre alloggi di transizione per persone con disagio psichico segnalateci dal Dipartimento di Salute Mentale..Si tratta di monolocali con angolo cottura e bagno, che abbiamo a suo tempo arredato con mobili nuovi. Sia nei lavori del verde che negli alloggi di transizione si sono avvicendate in questi anni persone con cui abbiamo condiviso gli alti e bassi di vite complicate, maturando esperienze significative e legami molto forti.

L’associazione infine intende promuovere e valorizzare gli utenti della psichiatria con particolari doti di creatività e originalità, come coloro che afferiscono ai gruppi di artisti irregolari e di scrittori o aspiranti tali. Sostiene pertanto la redazione della rivista Il nuovo Faro, nata nel 2006 da un’idea di due utenti del CSM di S. Lazzaro di Savena e via via cresciuta fino a diventare una pubblicazione di tutto rispetto, che viene diffusa in cartaceo e online non solo in tutti i luoghi della psichiatria, ma anche all’esterno (e persino all’estero). Il Nuovo Faro esce più o meno ogni tre mesi,  ed è totalmente frutto del lavoro appassionato dei suoi redattori e collaboratori, utenti che hanno trovato in questo spazio la possibilità non solo di esprimersi, ma anche di crescere culturalmente e offrire un prodotto originale, socialmente utile e importante.